Michele Corsi - ultimi interventi
Michele Corsi - 11-01-2011
Occorre essere degli ideologi del Complotto o accaniti dietrologi per affermare che quello contro Mirafiori e quello contro scuola ed università sono corni della stessa offensiva? Che la sola cosa ragionevole da fare è mettere insieme le forze, unendo le rispettive rivendicazioni, per fronteggiare la stessa offensiva? Nella fase in cui gli Stati sono appesantiti dai debiti e il mercato è sotto la pressione crescente della concorrenza mondiale, governanti e padroni (mi viene da chiamarli così: non decidono forse loro e solo loro se domani in quella fabbrica si lavora o no?) pensano ad alleggerire la mongolfiera buttando quella che considerano zavorra: via la scuola, via l'università, via i diritti. Nel mercato globale tocca essere leggeri, per sopravvivere. Il problema è chi rimarrà, di quel passo, sulla mongolfiera.
Michele Corsi - 30-10-2008
Il governo ha convertito in legge il decreto 137. Lo ha fatto a gran velocità, come sta accadendo per tutti i provvedimenti che riguardano la scuola e l'università. Si è giustamente condannata quest'arroganza, ma non ci si è soffermati sul perché: perché coartare tempi, porre la fiducia, impedire dibattiti? Per disprezzo nei confronti delle Camere? Ma se dispongono di una maggioranza larghissima! La risposta mi pare semplice: discussioni parlamentari prolungate avrebbero facilitato la circolazione di informazioni tra genitori e insegnanti, e dunque avrebbe aumentato la loro capacità di reazione. Hanno sbagliato i calcoli? Direi di sì.
Michele Corsi - 29-09-2008
Gli avversari della scuola stanno correndo a passo di carica, ma quelli che dovrebbero contrastarli, in primis le organizzazioni sindacali maggioritarie, rimangono prigionieri di tempi da prima repubblica.
E questo è particolarmente grave per la Cgil che al contrario di Cisl e Uil ha una vasta base di iscritti che non è abituata a starsene con le mani in mano mentre la destra combina sfracelli. I "un momento, stiamo sondando", e anche i "se proprio non ci stanno allora, forse, andremo da soli", e pure i "non possiamo apparire come quelli che rompono l'unità sindacale", non possono più essere considerati solo parte di una stanca liturgia: aiutano direttamente, anche se involontariamente, l'avversario.
Michele Corsi - 16-09-2008
Domanda. Quali sono i sindacati di categoria che non sciopererebbero vedendosi tagliati un sesto dei posti di lavoro? Risposta: le federazioni scuola di CGIL, CISL e UIL. Lasciamo stare CISL e UIL alla cui passività siamo abituati. Ci occupiamo della CGIL scuola, oggi FLC, che dice sulle malefatte della Gelmini cose assai giuste, per poi fare però per contrastarle cose assai confuse, e rade. Breve riassunto dei fatti.
Michele Corsi - 28-12-2006
La finanziaria ha ottenuto la fiducia del Parlamento, non quella del popolo della scuola.

Un bel film di dieci anni fa che si intitola "L'odio" si apre con una voce fuori campo che dice: "è la storia di uno che si butta da un palazzo di 50 piani. Ed ad ogni piano mormora: fino a qui tutto bene... fino a qui tutto bene... fino a qui tutto bene..." Mi sono venute in mente queste frasi pensando al governo dell'Unione e alla sua finanziaria. L'Unione ha già tagliato, a pochi mesi dalla sua vittoria, le proprie relazioni con la base sociale che l'ha eletta, con una rapidità sbalorditiva. Precipita: nelle prospettive, nei consensi, nella lucidità, ma mormora tra sé e sé: fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene...

La scuola era stata protagonista di un movimento che ha contribuito grandemente alla sconfitta di Berlusconi, il suo popolo ha votato massicciamente per il centrosinistra, e non era certo scontato. Qualche mese dopo ecco il neoeletto governo votare una finanziaria che taglia sulla scuola quanto la Moratti. Col senno di poi possiamo dirci che la Moratti non era stronza come pensavamo, ma, semplicemente, poco furba: se qualcuno le avesse sussurrato all'orecchio "non tagliare i docenti del tempo pieno, aumenta invece gli alunni per classe!" avrebbe ottenuto risultati maggiori e senza troppi casini. L'Unione taglia in questo modo 50.000 docenti, e le sta andando liscia come l'olio. I personaggi che emettono circolari e declamano discorsi contro il bullismo, sono gli stessi che con la finanziaria lo favoriscono nei fatti: non credo occorra dedicare nemmeno mezza riga al nesso tra classi sovraffollate e diminuzione della qualità dell'insegnamento e della convivenza civile nelle scuole. Fioroni si "indigna" per l'esistenza dei bulli, ma è lui il bullo numero 1: ingolfa le classi e allo stesso tempo aumenta i finanziamenti alle scuole private. Bullismo ministeriale. Napolitano ha decretato il bullismo calamità nazionale, ma la finanziaria che ha controfirmato taglia i finanziamenti agli enti locali, che gestiscono gli edifici scolastici. Bullismo presidenziale. E le scuole che cadono a pezzi non sono una calamità? E poi, cari ministri: che ipocrisia versare lacrime di coccodrillo verso un disabile maltrattato dai propri coetanei, quando nello stesso istante si architetta di tagliare risorse sul sostegno all'handicap! Questi ministri, come i bulli, ti spintonano nelle pozzanghere, dopodiché: i ragazzini bulli si mettono a ridere, i ministri bulli, invece, si indignano perché ti sei sporcato i pantaloni.

I bulli hanno alle spalle famiglie disastrate, restituiscono in malo modo e ai soggetti sbagliati, quel che han subito. Ma i nostri governanti-bulli? Loro non hanno subito niente! Sono i movimenti, scendendo instancabilmente in piazza lungo questi anni, che hanno creato le condizioni per far cadere la destra mentre loro se ne stavano lì belli belli a volteggiare tra un convegno e l'altro, e dovevamo pure pregarli di dire qualcosa di vagamente progressista. E loro: non so, ci penso, vedremo... Li abbiamo eletti, e ora fanno quel che vogliono, cioé quel che sanno fare meglio: preparare le condizioni sociali per il ritorno della destra.

L'Unione ha mentito.

Tra i grossi veri responsabili ci sono sicuramente Cgil, Cisl e Uil. E dobbiamo essere consapevoli che se non fosse stato per l'acquiescenza di questi sindacati, la finanziaria non sarebbe passata, e nemmeno i tagli alla scuola...
Michele Corsi - 23-10-2006
Nel mondo della scuola viviamo immersi in un tiepido torpore. Ci abbiamo messo un po' a comprendere che la campagna di stampa sul grave peso che incombe sugli alunni italiani, cioé l'eccesso di insegnanti (!), avrebbe portato a un qualche tentativo di sottrarre alla scuola un bel po' di grana. Poi è arrivato il primo documento del banchiere Padoa Schioppa, ministro del Tesoro, e abbiamo capito. Per fortuna i sindacati sono intervenuti subito e hanno detto: okkio, tornate indietro o sarà sciopero. Padoa Schioppa è parso arretrare, ha attribuito la stesura del documento a chi l'ha rivelato e non a chi l'ha scritto, e la finanziaria è stata varata, così ce la raccontavano, senza toccare la scuola. Abbiamo pensato: meno male che ci sono i sindacati, meno male che ci sono i "nostri" al governo. E, tirando un sospiro di sollievo, siamo tornati a occuparci ... del nostro lavoro, già mezzo esauriti ma felici di avere a che fare con bambini e adolescenti simpatici e non con adulti banchieri. Poi, tra una lezione da preparare e l'altra, andiamo a leggere tra le righe degli articoli della finanziaria, e poi la relazione tecnica di accompagnamento, e poi Tuttoscuola (una rivista di settore) fa quattro calcoletti e .... si scopre che dentro ci sono tutti i tagli che aveva già previsto e voluto il banchiere.

Michele Corsi - 29-03-2006
La lettura di questo pezzo è del tutto sconsigliata a chi non ha letto Harry Potter e a chi non crede alla magia.

Nella mia scuola diversi ragazzi/e sono in lutto: Silente è morto. Così c'è scritto nelle ultime pagine del sesto volume di Harry Potter. Qualcuno ha anche pianto. L'ha ammazzato quel vigliacco di Piton. Un insegnante che basa la propria autorevolezza sulla paura che incute agli studenti. Ognuno di noi ha un incubo di quel tipo e che somiglia terribilmente a un qualche prof in carne ed ossa che abbiamo avuto negli anni che furono.

Ho letto varie interpretazioni sul perché Harry Potter abbia spinto alla lettura forsennata una quantita' strepitosa di ragazze e (udite udite) di ragazzi, una generazione dipinta come asservita al mondo delle immagini. Non ne ho una nuova. Mi limito però a fare una osservazione: la saga più di successo di tutti i tempi della letteratura cosiddetta per l'infanzia gira tutta intorno ad una scuola, anche se una scuola sui generis, una scuola di magia.

Naturalmente nei libri di Harry Potter vi sono anche altri ambienti, ma tutti ruotano intorno alla scuola. Come si sa una parte della narrazione si svolge nel mondo dei babbani, cioé noi, gente che non crede e non sa che esiste un mondo parallelo, un mondo fondato per l'appunto sulla magia. Il mondo dei babbani è scontato e squallido: il nostro. L'altro è ardente e avventuroso. Solo là si vivono fino in fondo l'amicizia, l'odio, l'amore, e ogni passione, senza sconti e senza riserve. Ogni volume della saga è scandito sull'anno scolastico passato da Harry nella scuola di Hogwarts.

Ho parlato con ragazzi che mi raccontavano che avrebbero desiderato fortemente essere ad Hogwarts. Non è che lo sognavano: era il loro più forte desiderio, un desiderio "concreto". All'inizio mi chiedevo: ma perché? Che ci trovano di così attraente in quella scuola? Non è una scuola dove accadono solo cose meravigliose: c'è diversa gente che ci rimane secca, circolano numerosi individui disgustosi e ambigui. Inoltre il rispetto della 626 lascia largamente a desiderare, con tutte quelle scale che si muovono. La Rowling, poi, poteva almeno approfittare dei suoi libri centrati su una scuola per disegnare un tipo di didattica un po' più innovativa, sul piano pedagogico. Invece ad Hogwarts ci sono banchi, sedie, insegnanti simpatici, ma altri pallosi, alcuni sadici ed altri ancora, francamente, completamente fuori di testa. Come da noi.
Michele Corsi - 25-03-2003
Impressioni a caldo sullo sciopero.

a) Dal punto di vista della partecipazione (i dati sulle presenze a scuola immagino ce li diranno nei prossimi giorni) si e' trattato di un grosso successo. C'erano circa 15.000 persone, di cui piu' o meno 6.000 ...
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